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Nato, minaccia dalla Russia: +150% di armi in 6 anni. E continuerà a crescere anche dopo una tregua in Ucraina© ilmessaggero.it

Nato, minaccia dalla Russia: +150% di armi in 6 anni. E continuerà a crescere anche dopo una tregua in Ucraina

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La tregua in Ucraina forse non è più un miraggio. Entro l’estate, è la stima del governo italiano, i cannoni nelle trincee potrebbero fermarsi. Ma la “minaccia russa” non finirà con il cessate-il-fuoco. Come la corsa alle armi del Cremlino che semmai è destinata ad aumentare. Vertiginosamente. «In un arco dai quattro ai sei anni, stando alle nostre analisi, la Russia potrebbe raggiungere il 150% per cento del suo attuale potenziale militare». È il quadro tracciato dalla Nato - riferito al Messaggero da fonti qualificate - a due giorni dal vertice dell’Alleanza all’Aia, in Olanda.

La crescita no-stop dell’industria bellica russa preoccupa i trentadue Stati alleati che si preparano al conclave olandese alla presenza del presidente americano Donald Trump. L’attesa è febbrile e domina il dibattito politico anche in Italia. Dove ieri ha fatto irruzione una frase del ministro della Difesa Guido Crosetto che ha spiazzato, specie per il tempismo. «Da due anni spiego che così la Nato non ha più ragione di esistere, perché una volta il centro del mondo era l’Oceano Atlantico, ora è il mondo» ha detto il co-fondatore di Fratelli d’Italia intervenendo a un convegno a Padova.

«Una volta Usa ed Europa erano il centro, ora c’è tutto il resto con cui va costruito un rapporto» il ragionamento, «se la Nato nasce per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un’organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo, diventa quindi qualcosa di profondamente diverso, oppure non raggiungeremo l’obiettivo di avere sicurezza all’interno di regole che valgano per tutti».