Tutte le volte che De Laurentiis ha annunciato di costruire il nuovo stadio a Napoli e non l’ha fatto
"Tenetevi liberi per il 15 luglio 2027". Annuncio che, detto così, sembra una sorta di adunata per uno sbarco sull'arenile coi mezzi anfibi. Dove? A Bagnoli. Perché è lì che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha già immaginato la location per la sceneggiatura del film che s'è fatto in testa sulla costruzione della cittadella dello sport che gli ronza per la mente da anni, comprensiva di stadio e un centro sportivo che siano la pietra angolare della (nuova) casa del club.
È lì che l'uomo dei sogni e delle stelle pensa di far arrivare dal mare squadra, allenatore, staff tecnico, tutti, per uno spettacolo in stile hollywoodiano carico di effetti speciali. Ci manca solo Robert Duvall che, a petto in fuori, foulard azzurro al collo, mentre i suoi uomini fanno surf tra onde e pallottole, pronuncia l'iconica frase sull'odore del napalm al mattino. Ché da quelle parti pure hanno avuto a che fare con l'amianto brucia polmoni.
"Questa è l'area dove potrebbe nascere la città del Napoli". In un tweet del 2017 era affacciato al balcone di Città della Scienza e scrutava l'orizzonte fin dove arriva lo sguardo, ipotizzando che fosse quella l'area migliore, funzionale, da riqualificare, trasformare perché dopo 20 anni, uno scudetto in tasca e un paio di Coppe Italia ci vuole dell'altro per restare nella storia.