Si potranno chiamare hamburger, bistecca o salsiccia i prodotti a base vegetale. La decisione della Corte di Giustizia Ue
La tegola sulla legge italiana firmata Francesco Lollobrigida che vieta di chiamare ‘bistecca’ alimenti a base vegetale, che poi è la stessa contro la carne coltivata, arriva dalla Corte di Giustizia Ue. Per i giudici europei i prodotti vegetariani possono invece essere commercializzati e pubblicizzati in Unione europea utilizzando anche i termini tradizionalmente associati alla carne. Si può scrivere ‘bistecca’, ‘salsiccia’, ‘scaloppina’ e ‘hamburger’, a patto che gli ingredienti siano indicati in modo chiaro sulla confezione.
La Corte lo ha stabilito prevedendo un’eccezione, ossia il caso in cui un Paese abbia già adottato una denominazione legale per un determinato alimento a base di proteine vegetali. Se questo non avviene “uno Stato membro non può vietare l’uso di termini tradizionalmente associati a prodotti di origine animale per designare un prodotto contenente proteine vegetali”.
La Corte di Giustizia Ue ha così accolto il ricorso di quattro associazioni francesi contro un decreto di Parigi, che vietava l’uso di denominazioni come ‘bistecca’ o ‘salsiccia’ per prodotti contenenti proteine vegetali, anche in caso fossero inserite indicazioni aggiuntive come ‘vegetale’ o ‘soia’ per spiegare al consumatore di cosa fosse effettivamente fatto il prodotto.