
Onu, a Gaza è carestia, a rischio 132.000 bimbi
La carestia a Gaza è "interamente provocata dall'uomo" e le vite di 132.000 bimbi sotto i cinque anni sono a rischio a causa della malnutrizione. È quanto si legge nel rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall'Onu, cha ha dichiarato ufficialmente lo stato di carestia nella Striscia a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele. "Il tempo del dibattito e dell'esitazione è passato, la fame è presente e si sta diffondendo rapidamente", afferma il rapporto.
Nel rapporto si afferma che i livelli di malnutrizione, in particolare fra i bambini, sono aumentati drasticamente negli ultimi mesi nella prima carestia conclamata del Medio Oriente. "Si prevede che entro giugno 2026 almeno 132.000 bimbi sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta, il doppio rispetto alle stime dell'Ipc di maggio", si legge nel documento. Ci sono oltre 41.000 casi di bambini ad alto rischio di morte e circa 55.500 donne incinte e in allattamento risultano malnutrite e richiedono urgentemente cibo e assistenza.
"Dopo 22 mesi di conflitto incessante, oltre mezzo milione di persone nella Striscia di Gaza si trova ad affrontare condizioni catastrofiche caratterizzate da fame, miseria e morte", si legge ancora nel documento. Si prevede che questo numero, basato sulle informazioni raccolte tra il 1° luglio e il 15 agosto, salirà a quasi 641.000 persone, quasi un terzo della popolazione, entro la fine di settembre. L'Ipc ha anche affermato che si tratta del peggioramento più grave della situazione da quando ha iniziato ad analizzare i dati sulla fame nella Striscia.