Golino, 'la mia scabrosa e spregiudicata Arte della gioia'
Modesta è scandalosa, Modesta vive pienamente la sua libertà e la sua sessualità. Modesta è ribelle, scostumata, è una bimba analfabeta con un padre che abusa di lei, Modesta muore e rinasce mille volte. Modesta è pronta a tutto, senza scrupoli, senza morale. Cerca amore, cerca sesso, cerca un posto nella società. E ruba la sua parte di gioia, dovunque ne trovi.
È la giovane donna che Valeria Golino racconta ne L’arte della gioia, una serie tv potente, presentata ieri in anteprima mondiale a Cannes. E che prima di approdare su Sky uscirà nelle sale italiane, in due parti: la prima, il 30 maggio, la seconda il 13 giugno.
All’inizio era un romanzo, venuto alla luce fra molte difficoltà: L’arte della gioia, Goliarda Sapienza lo aveva iniziato nel 1967, lo aveva terminato nel 1976. Ma, rifiutato da mille case editrici, fu pubblicato postumo solo nel 1998, in poche centinaia di copie. Solo nel 2005, in Francia, trovò il successo che in Italia non aveva trovato. Oggi è pubblicato da Einaudi.