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Trattativa Stato-Mafia, oggi la decisione della Cassazione12Foto© ilmessaggero.it

Trattativa Stato-Mafia, oggi la decisione della Cassazione

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La corte di Cassazione ha assolto in maniera definitiva gli imputati del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, con la formula «per non aver commesso il fatto», annullando così anche la sentenza di appello che pure aveva dichiarato non colpevole gli accusati, ma perché il fatto commesso «non costituiva reato».

Ora invece, come chiedevano gli imputati, è caduto non solo l’impianto accusatorio ma anche, sembra di capire, la valutazione fatta dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo degli avvenimenti addebitati - fra gli altri - a gli ex ufficiali dei carabinieri Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno nel periodo delle stragi mafiose, fra il 1992 e il 1994.

In primo grado, nel 2018, la corte d’assise di Palermo condannò tutti gli imputati: 28 anni di carcere al boss Leoluca Bagarella (cognato di Totò Riina), 12 al mafioso Antonino Cinà, il «postino» delle richieste di Cosa nostra alle istituzioni, e pena prescritta per il pentito Giovanni Brusca; ma soprattutto 12 anni per gli ex comandanti del Ros dei carabinieri Mario Mori e Antonio Subranni, e 8 per l’ex colonnello Giuseppe De Donno, oltre ai 12 anni per l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, presunto mediatore dell’ultima fase della trattativa durante il primo governo berlusconi (1994).