
Tagli alla rivalutazione delle pensioni: chi perderà almeno 13mila euro nei prossimi 10 anni
Itinerari Previdenziali e Cida denunciano le conseguenze della mancata rivalutazione della pensioni medio-alte. Alberto Brambilla: "Dal 2012 al 2022 con le mancate indicizzazioni, al netto dei contributi di solidarietà, abbiamo perso il 10% di potere d’acquisto per tutte le pensioni da 5 volte il minimo in su"
I pensionati con assegni da più di 2.500 euro lordi perderanno almeno 13mila euro nei prossimi 10 anni per la mancata rivalutazione degli assegni. È quello che emerge dalle analisi del centro studi Itinerari Previdenziali e del Cida, la Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, che hanno denunciato le conseguenze dei tagli alle rivalutazioni presentando l’Osservatorio sulla spesa pubblica “La svalutazione delle pensioni in Italia”. Secondo le organizzazioni, perderà fino a 115mila euro chi percepisce assegni sopra i 10mila euro lordi (circa 6mila netti).
A penalizzare i pensionati con assegni superiori ai 2mila euro netti, spiegano Cida e Itinerari Previdenziali, è stata la legge di Bilancio per il 2024, unita all‘aumento dell’inflazione del biennio 2023-2024. La penalizzazione riguarda oltre 3 milioni e 500mila pensionati, pari a poco più di un quinto della platea complessiva.