
Scala apre con opera russa. Meyer, no caccia alle streghe
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Chailly: esalto la grande musica Il sovrintendente Meyer; rifiutiamo la caccia alle streghe, la grande musica russa deve vivere indipendentemente
MILANO Sono passati cento giorni dalla sera in cui Valery Gergiev dirigeva la prima della «Dama di picche» mentre i carri armati russi invadevano l’Ucraina e, da allora, molte cose sono cambiate, anche alla Scala.
La stagione 2022-23 è articolata, esito di programmi pensati da tempo, ma pone anche l’interrogativo leninista «che fare?» della Russia: ci sono opere e cantanti russi, direttori da paesi ex sovietici, ballerini fuggiti da Putin e un soprano già risdoganato. Perché solo a Gergiev è stato chiesto di ripudiare la guerra?