Renato Vallanzasca lascia il carcere dopo oltre 50 anni di detenzione, trasferito in una Rsa perché malato
Struttura, che si occupa di malati di Alzheimer e demenza, individuata nei mesi scorsi dai legali del 74enne, gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, e che ha dato la propria disponibilità ad accoglierlo. Sono passati più di due mesi, nei quali il 74enne ex boss della banda della Comasina con “fine pena mai” è rimasto nel carcere di Bollate, prima dell’effettivo trasferimento, perché i legali hanno dovuto occuparsi anche di tutta una serie di formalità e certificazioni. Da quanto si è saputo, Vallanzasca fatica a camminare, ma è seguito dai medici dell’istituto e fa fisioterapia.
Dopo più di 50 anni di detenzione in carcere, quindi Vallanzasca ha lasciato il carcere. I gravi problemi di salute dell’ex boss della banda della Comasina – anche per i giudici – erano diventati incompatibili con il regime carcerario. Era stata anche la procura generale a sollecitare il trasferimento, ed il conseguente regime detentivo alternativo per Vallanzasca, condannato a 4 ergastoli.
Il sostituto pg di Milano, Giuseppe De Benedetto, nell’udienza del 10 settembre aveva spiegato che “è accertata la diagnosi di demenza, c’è incompatibilità conclamata con la detenzione in carcere ed è venuto il momento di modificare la condizione detentiva, da eseguire nella struttura che ha dato disponibilità”.