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Napoli, ucciso per un parcheggio: 4 condanne a 23 anni ciascuno6Foto© quotidiano.net

Napoli, ucciso per un parcheggio: 4 condanne a 23 anni ciascuno

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NAPOLI. «Io ho perso il 19 aprile, ma oggi ha perso lo Stato». Tania Sorrentino è frastornata. Nella primavera di due anni fa, suo marito Maurizio Cerrato è stato ammazzato da «animali della razza più feroce» (per usare le parole del gip che all’epoca convalidò i fermi): lo accoltellarono al petto, davanti alla figlia, nel mezzo di una lite scoppiata per un posto auto occupato abusivamente con una sedia. Accadde a Torre Annunziata, in provincia di Napoli.

Le quattro persone trascinate a processo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi sono state condannate ma la pena disposta non è quella che aveva invocato la procura né quella che Tania Sorrentino e la figlia Maria Adriana auspicavano.

Nel pomeriggio di oggi i giudici della seconda sezione della Corte d’Assise di Napoli (presidente Concetta Cristiano) hanno condannato a 23 anni di reclusione ciascun imputato, vale a dire i fratelli Giorgio e Domenico Scaramella, e Francesco e Antonio Cirillo, padre e figlio.