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Immatricolazioni auto in calo in Europa Occidentale: preoccupazioni per il mercato
Falsa partenza per il mercato europeo dell’auto: a gennaio le immatricolazioni nell’area Ue+Efta+Uk sono state pari a 995.271 unità, in flessione del 2,1% – l’area Ue, presa singolarmente, chiude a -2,6% – rispetto allo stesso mese del 2024. Fra i primi cinque grandi mercati continentali, quattro sono in sofferenza: -6,2% per la Francia, -5,8% per l’Italia, -2,8% per la Germania e -2,5% per il Regno Unito.
Sorride solo la Spagna, facendo segnare un +5,3%. Crescono le auto elettriche, che fanno +37,3% (grazie pure al +41,6% del mercato britannico), mentre nella sola Ue, salgono del 34% e vedono la loro penetrazione di mercato salire al 15%. Male le ibride plug-in (-6,4%), bene le ibride non ricaricabili (+16,9%) e in calo le vetture benzina (-20,5%) e diesel (-26,5%). Da segnalare che per il gruppo Stellantis, che ha venduto 154.079 auto, la flessione è del 16% e la quota di mercato è in calo dal 18% al 15,5%.
“Come ormai è ben noto, la crisi del mercato dell’auto in Europa dipende essenzialmente dalla transizione energetica decisa dall’Unione Europea, che sta cercando di imporre l’auto elettrica con una soluzione che in nessuna altra parte del mondo è stata imposta e cioè il divieto dal 2035 di immatricolare auto con motorizzazioni non elettriche”, sostiene il Centro Studi Promotor: “Né si può pensare che in altre aree del mondo si penserà in futuro al dominio esclusivo dell’auto elettrica e, in particolare, non si può certo ritenere che l’esempio europeo possa fare scuola negli Stati Uniti di Trump”.