
Gergiev a Caserta diventa un caso, per Giuli 'allarme propaganda'
Quel filo a volte sottile ma ben visibile che divide la libertà dell'arte dalla politica e dalla propaganda sembra essersi irrimediabilmente spezzato sul nome del maestro russo Valery Gergiev.
Il 72enne direttore di prestigiosissime orchestre come quella del Teatro Mariinsky a San Pietroburgo e del Bolshoi a Mosca, considerato fermo sostenitore del presidente Vladimir Putin, è atteso il 27 luglio alla rassegna "Un'estate da Re" alla Reggia di Caserta, programmata e finanziata dalla Regione Campania.
Ma la polemica che circonda l'esibizione da giorni è deflagrata completamente scatenando anche la netta presa di posizione del ministro della Cultura Alessandro Giuli che ha detto: "L'arte è libera e non può essere censurata. La propaganda però, anche se fatta con talento, è un'altra cosa".