Chirurgia dell’anca sempre più smart
La chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio, grazie a tecnologie all’avanguardia, si è notevolmente evoluta. La pianificazione dell’intervento di protesi all’anca, tramite TAC e radiografie infatti, consente di minimizzarne le principali complicanze, come la differenza di lunghezza degli arti, il rischio di lussazione, l’alterazione della biomeccanica, il dolore e l’usura precoce della protesi.
"Guidati da radiografie eseguite in posizioni dinamiche e tac – spiega Gianmarco Regazzola (nella foto), specializzato in chirurgia dell’anca e del ginocchio e chirurgia robotica, presso l’Istituto Clinico Sant’Anna di Brescia e la Clinica Pederzoli in provincia di Verona – è possibile studiare il comportamento del bacino e pianificare con precisione il posizionamento delle protesi.
Con l’aiuto di ingegneri specializzati, i chirurghi possono simulare il corretto posizionamento della coppa acetabolare e dello stelo femorale, valutando l’anatomia specifica del paziente e la distribuzione del carico naturale e replicando la tensione muscolare per determinare l’angolo di inclinazione ideale e ristabilire così la corretta biomeccanica dell’anca".