
Campi Flegrei, due scenari di rischio: ecco il migliore e il peggiore secondo gli esperti
Mentre da giorni si susseguono scosse di terremoto, più o meno forti, sui Campi Flegrei, gli esperti si interrogano su quale sarà il futuro a breve e lungo termine dell'area. Sostanzialmente, c'è la possibilità che si verifichino due differenti scenari (uno migliore dell'altro) secondo quanto ha dichiarato Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) durante un'audizione alla Camera.
"Il migliore è che la crisi di bradisismo, in corso, termini come era accaduto per quella del 1983-84, il peggiore è un'eruzione simile a quella del 1538", ha detto l'esperto. Le scosse, quindi, potrebbero finire così come sono iniziate oppure, nell'ipotesi più nefasta, potrebbero essere il preludio per qualcosa di molto più grosso, in questo caso la fuoriuscita del magma.
"È un'evoluzione che non conosciamo e che monitoriamo", ha sottolineato Doglioni, ricordando che lo scenario meno critico è rappresentato da "una situazione analoga alla crisi del 1982-84" la cui crisi bradisismica è durata due anni per poi fermarsi, mentre "al momento lo scenario più critico è un'eruzione come quella del Monte Nuovo" avvenuta nel 1538.