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La macchina che ha stritolato Luana era stata manomessa3Foto1Video© www.tgcom24.mediaset.it

La macchina che ha stritolato Luana era stata manomessa

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Il quadro elettrico dell'orditoio col quale stava lavorando Luana D'Orazio quando è morta, potrebbe esser stato manomesso. Con l'obiettivo di aumentare la produttività, anche a discapito della sicurezza che poi è stata fatale alla giovane operaia di 22 anni lo scorso 3 maggio. È questo il risultato della perizia effettuata qualche giorno fa nell'azienda tessile di Oste di Montemurlo, vicino Prato: un'ipotesi già ventilata dall'accusa fin dall'inizio delle indagini.

Nel corso del sopralluogo i periti avrebbero appurato la manomissione del quadro elettrico che avrebbe permesso all'orditoio di funzionare anche senza saracinesca di sicurezza azionata: quest'ultimo è il meccanismo che si attiva a tutela dei lavoratori che blocca la produzione.

Ieri sono stati interrogati negli uffici della procura di Prato i coniugi Luana Coppini e Daniele Faggi, sentiti rispettivamente come titolare e come gestore di fatto dell'orditura. Entrambi sono indagati per omicidio colposo e omissione di tutele antinfortunistiche.