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Aung San Suu Kyi ha difeso il Myanmar dalle accuse di genocidio contro i rohingya davanti alla Corte internazionale di giustizia2Foto© ilfattoquotidiano.it

Aung San Suu Kyi ha difeso il Myanmar dalle accuse di genocidio contro i rohingya davanti alla Corte internazionale di giustizia

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Oggi Aung San Suu Kyi, ministra degli Esteri del Myanmar, ha difeso le misure prese dal suo governo contro la minoranza musulmana dei rohingya nel 2017 durante un’udienza alla Corte internazionale di giustizia, il tribunale che risolve le controversie fra stati che appartengono all’ONU, all’Aia, nei Paesi Bassi. L’audizione era molto attesa, dato che per la prima volta la nota leader e attivista per la pace ha difeso le violenze del suo governo in un contesto internazionale.

Aung San Suu Kyi ha definito le accuse di genocidio rivolte al governo birmano come «un quadro incompleto e fuorviante della situazione nel Rakhine», lo stato nell’ovest del paese, vicino al Bangladesh, dove sono avvenuti gli scontri del 2017.

Aung San Suu Kyi ha anche detto che gli interventi dell’esercito birmano erano stati una risposta agli attacchi compiuti dai ribelli rohingya: «Abbiamo a che fare con un conflitto armato interno, iniziato da attacchi coordinati dall’esercito per la salvezza dei rohingya nel Rakhine (ARSA), a cui le forze di difesa del Myanmar hanno risposto».