Trump, 'domani vedo Netanyahu a Mar-a-Lago'
Alla vigilia del discorso di Benjamin Netanyahu al Congresso Usa, Hamas e Fatah hanno siglato, sotto gli auspici della Cina, un'intesa per «un governo di riconciliazione nazionale ad interim» a Gaza nel dopoguerra.
Una mossa il cui solo annuncio ha riportato a galla uno dei punti - il futuro assetto politico della Striscia - di maggiore disaccordo tra il premier israeliano e l'amministrazione di Joe Biden. Tanto da suscitare subito il fuoco di sbarramento da parte di Israele, secondo cui l'intesa di Pechino ha rivelato «la vera faccia» del presidente palestinese Abu Mazen.
Hamas ha rivendicato l'accordo con le altre fazioni palestinesi come un passo importante per centrare «l'unità nazionale», anche con i rivali di Fatah. Mussa Abu Marzuk, esponente di spicco della fazione islamica, ha sostenuto che con la Dichiarazione di Pechino è stato firmato «un accordo per l'unità nazionale». «Ci impegniamo per perseguirla e - ha insistito - la chiediamo».