Papa Francesco: "Brutte le suore con la faccia di aceto"
Se non ci fossero loro, le suore, che rappresentano il 50 per cento della forza operativa nella Chiesa, probabilmente tutte le strutture educative, caritative e pastorali che ci sono sparse sul pianeta si fermerebbero. Eppure Papa Francesco con le religiose a volte scivola in un linguaggio spontaneo che sfiora il terreno del sessismo. Non è, infatti, la prima volta che la sua ironia durante le udienze, specie quanto parla a braccio, finisca per essere interpretata in modo negativo. In questi undici anni di pontificato rivolgendosi alle consacrate le ha appellate in vari modi.
Per esempio «zitelle e zitellone», prendendole bonariamente in giro, quasi volesse mettere in evidenza la tendenza di queste donne votate alla vita religiosa a diventare bisbetiche, e usando per descriverle il peggior clichè sessista da tempo messo al bando dal politicamente corretto.
Stamattina, invece, Papa Francesco davanti ad un gruppo di religiose che si occupano di educazione, si è lasciato andare e le ha esortate a non essere acide, a non avere «la faccia d'aceto. A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia di aceto e questo non è affabile, questo non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L'aceto è brutto e le suore con faccia di aceto, non parliamone!».