Palermo, la Corte di appello annulla la confisca dei beni all’ex patron della Valtur, Carmelo Patti, morto nel 2016
È una riabilitazione post mortem quella di Carmelo Patti. L’ex patron della Valtur si è scrollato di dosso la più infamante delle accuse per un imprenditore: avere stretto un patto con i boss stragisti. Da Bernardo Provenzano a Matteo Messina Denaro. La Corte di Appello di Palermo ha annullato la confisca del suo patrimonio.
In realtà agli eredi nulla o quasi sarà restituito perché nel frattempo dell’impero dell’imprenditore restano le macerie. Quando nel 2018 la sezione misura di prevenzione del tribunale di Trapani decise di confiscarlo venne stimato in un miliardo e mezzo di euro. Entrò nella storia giudiziaria italiana come uno dei provvedimenti più pesanti di sempre.
I giudici di secondo grado di Palermo hanno escluso che Patti abbia avuto nel corso della sua attività rapporti di «vicinanza» con l’associazione mafiosa. «Gli hanno restituito l’onorabilità ingiustamente macchiata nel corso dei 13 anni di processo di prevenzione», dicono gli avvocati.