
Omicidio Sofia Stefani, Gualandi aveva scritto contratto di sottomissione sessuale: “Si definiva suo padrone”
Giampiero Gualandi avrebbe ucciso dopo essere rimasto "prigioniero in un castello di bugie da lui stesso costruito". A dirlo è la procuratrice aggiunta di Bologna Lucia Russo che è intervenuta nell'aula della Corte di assise per sostenere le richieste di prove nel processo dell'omicidio sulla vigilessa Sofia Stefani per cui è imputato l'ex comandante della polizia locale di Anzola.
Gualandi è accusato di omicidio volontario della 33enne, ex collega, con la quale aveva una relazione extraconiugale. Secondo quanto emerso dal processo a carico dell'ex comandante della polizia locale di Anzola, tra lui e la vigilessa vi era un "contatto di sottomissione sessuale". Nel contratto, Gualandi si "autodefiniva padrone, colui che tutto può sulla sua schiava. In un passaggio scriveva: "Io signore e padrone mi impegno a dominare l'anima della mia sottomessa".