6Foto© adnkronos.comManovra Camera in notturna
Manovra a colpi di fiducia. Anche alla Camera si replica il copione del Senato. Ma con una variante significativa: a Palazzo Madama il testo della legge di Bilancio è rimasto per ben 63 giorni, con una lunga serie di riscritture e modifiche. A Montecitorio, fra l’approdo in Commissione e il via libera definitivo, poco più di una settimana, festività comprese.
Ieri sera, poco dopo le 19, il governo ha posto la questione di fiducia. Il voto è previsto per oggi. Poi, maratona notturna per gli ordini del giorno (in tutto 239, tra maggioranza e opposizioni), prima del sì finale previsto per domani, in tempo utile per evitare l’esercizio provvisorio.
Un percorso che, di fatto, ha escluso dalla discussione uno dei rami del Parlamento.
E ieri, dai banchi del Pd, il deputato Claudio Mancini ha fatto partire un sonoro del 2019, quando era l’attuale premier a sedere sui banchi dell’opposizione e protestava contro il governo per i tempi contingentati della legge di Bilancio in Parlamento: "La democrazia parlamentare significa che il Parlamento decide, la democrazia parlamentare significa che il Parlamento è centrale, e di grazia posso chiedervi dov’è la democrazia parlamentare nel momento in cui il Parlamento non può discutere la legge di bilancio che vi segnalo essere la prima prerogativa dei parlamenti dalla fine delle monarchie assolute e quindi, più o meno, dal XVII secolo?".