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Lo ha annunciato il ministro della Cultura Giuli7Foto1Video© adnkronos.com

Lo ha annunciato il ministro della Cultura Giuli

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Un esempio virtuoso di rinascita, dalla catastrofe ad un’opera d’arte. È successo a Gibellina, piccolo centro siciliano nel trapanese che oggi viene proclamato prima ‘Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea’ per il 2026.

Il titolo è stato introdotto quest’anno dal Ministero della Cultura e in lizza vi erano anche Gallarate, Carrara, Pescara e Todi, ma Gibellina “con la sua candidatura offre al nostro Paese un progetto organico e solido – ha affermato il ministro Alessandro Giuli motivando la scelta della giuria – consegnando all’Italia di oggi un esemplare modello di intervento culturale fondato su valori e azioni che riconoscono all’arte una funzione sociale e alla cultura lo statuto di bene comune”.

Nel gennaio del 1968, Gibellina è protagonista, suo malgrado, della prima vera emergenza del dopoguerra, andando completamente distrutta nel terremoto del Belice. Anche Montevago, Poggioreale e Salaparuta vengono rase al suolo, la Valle è devastata. Le scosse di magnitudo 6.5 colpiscono la Sicilia occidentale e, in particolare, le province di Palermo, Trapani e Agrigento. Il bilancio è pesantissimo: 296 persone perdono la vita, oltre mille restano ferite e quasi 100mila sono senza casa.