
Khelif alle Olimpiadi di Los Angeles? La risposta a Trump della pugile
Un altro colpo ben assestato ai suoi avversari, soprattutto quelli fuori dal ring. L’algerina Imane Khelif, finita la scorsa estate al centro di una arroventata polemica durante i Giochi dopo il ritiro dell’azzurra Angela Carini e le accuse di essere transgender (poi smentite dal Cio), non rinuncia mai a metterci la faccia e contro la campagna d’odio social nei suoi confronti che non si è mai esaurita e alimentata anche dalle politiche anti transgender di Donald Trump, si rimette i ‘guantoni’ lanciando apertamente la sfida contro l’uomo più potente del mondo.
“Cosa dico delle posizioni del presidente americano? Io non sono transgender, la cosa non mi riguarda e non mi intimidisce. Non vedo l’ora di andare a Los Angeles 2028 per difendere l’oro di Parigi“. A muso duro, come quei pugili che si guardano negli occhi faccia a faccia, Khelif alza dunque il tono della sfida in un’intervista alla britannica ITV dopo che il Comitato olimpico internazionale ha annunciato che la boxe sarà inclusa nel programma dei prossimi Giochi.
La conferma dell’arte mobile anche a Los Angeles ha infatti spinto l’algerina a mandare messaggi chiari ai suoi ‘nemici’. “Mi vedo come una ragazza, proprio come qualsiasi altra ragazza. Sono nata ragazza, sono cresciuta come una ragazza e ho vissuto tutta la mia vita come tale”, ha detto Khelif a ITV.