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Il Resto del Carlino celebra i suoi 140 anni2Foto© quotidiano.net

Il Resto del Carlino celebra i suoi 140 anni

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Se prima del 1885 il carlino fu soltanto una moneta (con cui si pagava il sigaro e il resto era il “nostro“ foglio), dopo divenne esclusivamente un giornale, il Carlino con la C maiuscola, il Resto del Carlino. Non è un caso che anche oggi, metonimicamente, quando a Bologna si chiede il giornale arriva il Carlino. È uno scambio che profuma di famiglia, di bottega, di storia.

E oggi che la testata festeggia 140 anni – fondazione il 20 marzo, prima uscita il 21 con le notizie del 20 guardando con coraggio al presente e futuro digitale – si rafforza la duplice funzione dichiarata nel nome: quella provvisoria, di soccorso ai tabaccai ottocenteschi e dunque alla società, e quella più nobile e senza tempo di critica e di moralizzazione.

“Dare il Resto del Carlino“ significa dare la pariglia, non fare sconti.

Tutto iniziò in tre camere disadorne e senza luce, così le descrivevano le cronache dell’epoca, a Palazzo Pallotti, in via Garibaldi 3 a Bologna.