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++ Il Papa, mondo rigetta la guerra,leader non igorino i deboli5Foto© www.tgcom24.mediaset.it

++ Il Papa, mondo rigetta la guerra,leader non igorino i deboli

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«Affidiamo a Maria questo desiderio e questo impegno: ci aiuti Lei ad essere, in un mondo segnato da tante divisioni, “sentinelle” di misericordia e di pace, come ci ha insegnato San Giovanni Paolo II e come ci hanno mostrato in modo così bello i giovani venuti a Roma per il Giubileo». È il messaggio rivolto ai fedeli, durante l’Angelus di Piazza San Pietro, da papa Leone XIV che ha così ricordato il monito della veglia di preghiera per la XV Giornata Mondiale della Gioventù, del 19 agosto 2000, lanciato da san Giovanni Paolo II a pochi giorni dalla conclusione del Giubileo dei Giovani.

«Continuiamo a pregare perché si ponga fine alle guerre - ha detto ancora il Pontefice -, l’80esimo anniversario dei bombardamenti a Hiroshima e Nagasaki ha risvegliato in tutto il mondo il doveroso rifiuto della guerra come via per la risoluzione dei conflitti, quanti prendono le decisioni tengano sempre presenti le loro responsabilità per le conseguenze delle loro scelte sulle popolazioni, non ignorino le necessità dei più deboli e il desiderio universale di pace».

Prima della recita dell’Angelus, Papa Leone XIV aveva evidenziato che oggi, nel Vangelo, «Gesù ci invita a riflettere su come investire il tesoro della nostra vita, dice: “Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina” Ci esorta, cioè, a non tenere per noi i doni che Dio ci ha fatto, ma a impiegarli con generosità per il bene degli altri, specialmente di chi ha più bisogno del nostro aiuto. Si tratta non solo di condividere le cose materiali di cui disponiamo, ma di mettere in gioco le nostre capacità, il nostro tempo, il nostro affetto, la nostra presenza, la nostra empatia».