
Giustizia, Nordio: Repubblica sottomessa ai pm se vince il no al referendum
Carlo Nordio ha lo sguardo rivolto già verso il referendum confermativo che si terrà nel 2026 sulla riforma costituzionale della giustizia che riguarda soprattutto la separazione delle carriere dei magistrati requirenti e giudicanti e l'introduzione di un sistema di sorteggio per la composizione dei membri togati e laici dei due CSM.
E, proprio in ottica del voto popolare, mette in guardia: "Se dovesse vincere il 'no' e se ci fosse l'alleanza con la magistratura, non sarebbe una vittoria del centrosinistra, ma delle Procure e noi torneremmo ancora a una Repubblica sottomessa o condizionata dai magistrati e questo sarebbe un vulnus per la stessa parte politica che lo ha sostenuto".
Questo ragionamento il ministro della Giustizia lo ha espresso in occasione del ventesimo congresso dell'Unione delle Camere Penali Italiane (Ucpi) tenutosi oggi a Catania.