
Giudice: '17enne lucido nel sterminare famiglia a Paderno'
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“Manipolatore”, “scaltro” e attratto “dall’ideologia fascista”, nazista e “omofoba”. Sono le valutazioni dei giudici che lo scorso 27 giugno hanno condannato a 20 anni il ragazzino che sterminò la sua famiglia Paderno Dugnano (Milano).
L’allora 17enne era “guidato da un pensiero stravagante” e “bizzarro”, raggiungere “l’immortalità attraverso l’eliminazione della propria famiglia”, ma ancora sotto il suo “controllo”.
Tanto che ha “distinto la realtà dall’immaginazione” e “ha lucidamente programmato, attuato, variato secondo il bisogno le proprie azioni, prima, durante e dopo” scrive il Tribunale per i minorenni nel motivare la pena. Non riconosciuto dal giudice il vizio parziale di mente accertato dai periti.