Cutro, le chat tra Gdf e Capitaneria sulla strage di migranti: rimpallo di responsabilità
Una situazione che ha portato all'emissione da parte del sostituto procuratore di Crotone Pasquale Festa di un avviso di conclusione indagini, premessa di una possibile richiesta di rinvio a giudizio, a carico dei sei indagati (quattro finanzieri e due militari della Guardia costiera) nell'inchiesta sui ritardi nei soccorsi al "Summer Love". Nei loro confronti vengono ipotizzati i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.
Cinque ore di comunicazioni e di messaggi. Cinque ore preziose in cui si sarebbe dovuto mettere in atto l'intervento per salvare i migranti. Intervento che, inspiegabilmente, non è stato mai messo in atto, abbandonando il caicco al suo tragico destino. "Pesanti le parole - scrive il quotidiano - dell'ammiraglio responsabile della sala operativa delle Capitanerie di porto".
"Ritengo che il nostro unico errore - ha affermato l'ufficiale - sia stato quello di fidarci della Guardia di finanza, che ci ha dato informazioni mendaci". Non meno severa la valutazione del comandante regionale delle Capitanerie di porto: "Non capisco perché quella notte ci hanno chiamato e hanno rifiutato il nostro apporto.