
Cina aumenta le tariffe sui beni Made in Usa in risposta ai dazi di Trump
Roma, 9 aprile 2025 – Bastone e carota. Trump tira dritto sui dazi, ma si dice pronto a negoziare e lo fa anche utilizzando “espressioni colorite” mentre dalla Cina arrivano parole decise sulle intenzioni di “difendersi e contrattaccare” sui dazi. Intanto è l’ennesima giornata di passione per le Borse mondiali.
“Vi dico che questi paesi ci stanno chiamando per baciarmi il culo". Si è espresso così Donald Trump durante la cena del National Republican Congressional Committee a Washington parlando dei Paesi colpiti dai dazi che vogliono trattare per ridurre le tariffe. Rivolgendosi alla platea dei repubblicani per rivendicare la sua linea dura, il presidente americano ha assicurano che i tanti Paesi colpiti dalle tariffe «muoiono dalla voglia” di fare un accordo.
Ma la Cina, Paese sia economicamente che militarmente più attrezzato per tener testa agli Usa, non intende abbassare la testa davanti a Trump. Pechino promette infatti di adottare tutte le misure “ferme e incisive” per proteggere i propri interessi in risposta all'entrata in vigore dei dazi americani al 104% sulle importazioni dei beni made in China, rivendicando “il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo” che “è inalienabile”.