“Chi lascia la Rai non è un martire”. La stoccata di Mentana a Fazio e Annunziata
C'è salvezza sul pianeta Terra: finalmente qualcuno ha trovato il coraggio di prendere le distanze dai piagnucolii per le fughe di Fabio Fazio e Lucia Annunziata dalla Rai. Dopo i loro addii è partita da sinistra un'onda di solidarietà e grande disperazione che di fatto ha dipinto entrambi come martiri. Ma c'è chi non la pensa così e non si è unito al coro di strazio: Enrico Mentana ha analizzato la situazione con gli occhi della realtà e ha voluto sgombrare dal tavolo dall'ipocrisia di chi piange e si straccia le vesti.
Il direttore del Tg La7 ha fatto notare che chi accetta di lavorare in Rai deve essere consapevole della presenza dei partiti e che se si vuole davvero intervenire su questo fronte bisogna farlo con concretezza. Viene da chiedersi per quale motivo la sinistra, che ora versa lacrime, non abbia partorito una riforma per sottrarre il servizio pubblico dal controllo della politica. "Ogni volta ci sarà qualcuno che tenta di mettere i suoi uomini o le sue donne ma non c'è mai lesione della democrazia", ha affermato Mentana.
Il giornalista, parlando dal palco del 12esimo Festival della tv di Dogliani, è andato dritto al punto ponendo l'attenzione su un principio sacrosanto che evidentemente al fronte rosso non va giù: "Nessuno di noi è insostituibile. Non esiste né il diritto di restare né di epurare. Non esiste un Maradona: nessuno ha il diritto inalienabile di essere sempre in onda". E non ha fatto mancare una frecciatina indirizzata a chi ha assunto un atteggiamento da vittima dopo aver scelto di lasciare la Rai.