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Bimba morta di stenti, le motivazioni dell’ergastolo ad Alessia Pifferi4Foto© ilmattino.it

Bimba morta di stenti, le motivazioni dell’ergastolo ad Alessia Pifferi

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Alessia Pifferi, condannata in primo grado all'ergastolo per aver fatto morire di stenti la figlioletta di 18 mesi, Diana, lasciata da sola in casa per sei giorni nell'estate del 2022, è stata animata da un "futile ed egoistico movente". Lo si legge nelle motivazioni della sentenza emessa lo scorso 13 maggio dalla Corte d'Assise di Milano. Secondo i giudici, la 37enne avrebbe anteposto "il suo desiderio di avere propri spazi autonomi", ovvero trascorrere un weekend col compagno, al "prioritario diritto/dovere di accudimento" della bambina.

Pifferi "sin nell'immediatezza si professava consapevole di aver tenuto una condotta sbagliata e pericolosa per l'incolumità della figlia. Falso che comprendeva e metteva a fuoco tali circostanze solo a seguito del percorso psicologico seguito in carcere". Nelle 50 pagine del provvedimento si evidenzia come l'imputata fosse capace di intendere e volere al momento del fatto.

"Per sua stessa ammissione, aveva certamente coscienza e volontà del disvalore della propria condotta di abbandono e della pericolosità della stessa per Diana, - si legge ancora nelle motivazioni della sentenza - tanto da mentire alla madre ed allo stesso compagno su dove si trovasse la bambina: riferiva alla madre di averla portata con sé, mentre riferiva al compagno che la bambina si trovava al mare dalla sorella".