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Al Nord 27 giorni di lavoro in più all'anno, ma al Sud pesa il sommerso2Foto© www.tgcom24.mediaset.it

Al Nord 27 giorni di lavoro in più all'anno, ma al Sud pesa il sommerso

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Al Nord si lavora in media 255 giorni all'anno, al Sud 228: in altre parole, gli occupati del Nord Italia timbrano il cartellino 27 giorni in più all'anno rispetto ai colleghi del Sud, ma non certo perché siano instancabili "eroi". Lo sottolinea l'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), secondo cui all'origine di questi dati vi sono almeno due ragioni strettamente correlate.

La prima - sostiene la Cgia - è dovuta a un'economia sommersa molto diffusa che nelle regioni meridionali ha una dimensione non riscontrabile nel resto del Paese e che, statisticamente, non consente di conteggiare le ore lavorate irregolarmente. La seconda è imputabile a un mercato del lavoro che nel Mezzogiorno è caratterizzato da tanta precarietà, da una diffusa presenza di part time involontario, soprattutto nei servizi, da tanti stagionali occupati nel settore ricettivo e dell'agricoltura, che abbassano di molto la media delle ore lavorate.

Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2023 sono stati nella provincia di Lecco, con 264,9 giorni. Seguono i dipendenti privati di Biella (264,3), Vicenza (263,5), Lodi, (263,3), Padova (263,1), Monza-Brianza (263), Treviso (262,7) e Bergamo (262,6). Le province con meno presenze sono Foggia (213,5 giorni), Trapani (213,3), Rimini (212,5), Nuoro (205,2) e Vibo Valentia (193,3). La media italiana è stata pari a 246,1 giorni.