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La Cassazione dice che la Libia non è un porto sicuro e riportare lì i migranti è reato6Foto© www.tgcom24.mediaset.it

La Cassazione dice che la Libia non è un porto sicuro e riportare lì i migranti è reato

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La Corte di Cassazione ha sancito che consegnare persone migranti alla cosiddetta Guardia costiera libica è reato, perché il Paese non è un posto sicuro. La Suprema corte così ha confermato di fatto ciò che le associazioni che operano nel settore del soccorso in mare sostengono da anni: la Libia non è un luogo in cui si può garantire il rispetto dei diritti umani delle persone migranti.

Il caso che ha portato alla sentenza è quella del rimorchiatore Asso 28, che il 30 luglio del 2018 si trovò a soccorrere un gommone con 101 persone migranti – tra cui anche donne incinte e minori al di sotto dei 14 anni – nel Mediterraneo. Dopo averle fatte salire a bordo, però, le riportò verso la Libia consegnandole alla Guardia costiera di Tripoli.

Non furono avvisati i centri di coordinamento e soccorso, e non furono attivate le procedure del caso. Tanto meno fu chiesto alle persone sul gommone se intendessero fare domanda di asilo.