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Impiegata cade in casa facendo smart working. L’Inail le dà 20mila euro© ilgiornale.it

Impiegata cade in casa facendo smart working. L’Inail le dà 20mila euro

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E meno male che durante il «duro braccio di ferro» con l'Inail la signora S.W. (iniziali di fantasia, le stesse di Smart Working) il braccio non se l'è danneggiato: altrimenti, chissà, avrebbe avuto il coraggio di chiedere anche un risarcimento-bis.

Già, perché il primo risarcimento (un «pacchetto» comprendente: giorni malattia, risarcimento di 20mila euro per «danno biologico», visite e terapie gratis senza obbligo di ticket per i prossimi dieci anni) la signora «Smart W.», 50 anni, lo ha già ottenuto dall'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro per una vicenda che sembra una barzelletta, ma invece è serissima.

E che in tempi di telelavoro ormai imperante rappresenta un precedente giuridico destinato - come dicono i frequentatori dei bar nei tribunali - «a fare giurisprudenza». Domanda: se un dipendente in smart working si fa male a casa durante l'orario di lavoro, chi paga? Grazie alla signora S.W. ora lo sappiamo: paga l'Inail, cioè lo Stato, cioè tutti gli italiani.