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Il complotto contro Berlusconi e il silenzio colpevole di 5s e Pd9Foto© www.tgcom24.mediaset.it

Il complotto contro Berlusconi e il silenzio colpevole di 5s e Pd

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Il caso Mediaset è chiuso, anzi no. A sette anni dalla sentenza con cui la Cassazione condannò Silvio Berlusconi per frode fiscale - che costò all’ex premier l’interdizione dai pubblici uffici e, quindi, l’addio alla carica di senatore in base alla legge Severino - spunta un audio che riporta tutti, politica e opinione pubblica, a quei giorni torridi del 2013. Infuocati, non solo per il caldo che faceva a Roma il primo giorno di agosto, ma per tutte le implicazioni che la decisione della Suprema corte avrebbe avuto.

Nella registrazione, il cui contenuto è stato riportato dal Riformista, si sente parlare un magistrato. Non una toga qualunque, ma Amedeo Franco, relatore della sentenza. Parlando con Silvio Berlusconi e altre persone dice che quel processo fu “un plotone d’esecuzione”. Singolare che a pensarlo fosse chi la sentenza che arrivò al culmine del procedimento l’ha firmata.

Franco non potrà spiegare dettagli ulteriori, perché è morto nello stesso anno in cui il provvedimento è stato emesso. Durante quell’incontro, però, diceva: “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà... A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia... L’impressione è che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto”. Parole che pesano, ma di cui nessuno potrà chiedergli conto.