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Eni, da Ue ok ad acquisizione asset di Neptune3Foto© lapresse.it

Eni, da Ue ok ad acquisizione asset di Neptune

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Via libera dalla Commissione Europea all’acquisizione della britannica Neptune Energy da parte dell’Eni, la più grande transazione economica nell’industria europea degli idrocarburi da quasi un decennio. La Commissione ha concluso che l’operazione non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, "data la limitata posizione combinata di mercato delle società derivante dall’operazione".

Neptune ha sede a Londra e si occupa della produzione di petrolio e gas in otto Paesi: Regno Unito, Norvegia, Paesi Bassi, Germania, Algeria, Egitto, Indonesia e Australia. Attualmente è controllata da China Investment Corporation (con una quota del 49%), da fondi gestiti da Carlyle Group e CVC Capital Partners e da alcuni manager della società.

L’accordo prevede che il Cane a sei zampe acquisisca la quasi totalità delle attività di Neptune per 2,6 miliardi di dollari. Le uniche eccezioni sono le operazioni in Norvegia, che verranno invece assorbite da Vår Energi (di cui Eni possiede il 63 per cento) a un prezzo di 2,3 miliardi, e quelle in Germania, che non rientrano nell’accordo e saranno scorporati dal perimetro prima del closing.