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Borsa: l'Asia chiude contrastata, pesano tensioni geopolitiche© ilfattoquotidiano.it

Borsa: l'Asia chiude contrastata, pesano tensioni geopolitiche

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L’incertezza sulle evoluzioni in Medio Oriente, con i ripetuti avvisi di un imminente attacco iraniano contro Israele, si fanno sentire anche sui mercati. Non ci sono reazione scomposte ma ci si muove ordinatamente verso gli asset che offrono protezione (dollaro, titoli di Stato Usa ed oro) e quelli destinati ad apprezzarsi in caso di aumento delle tensioni (petrolio).

Oro e petrolio stanno peraltro salendo già da qualche tempo. Il metallo giallo sfiora oggi i 2.400 dollari l’oncia (31,1 grammi) con un rialzo dell’1,3% . In due mesi le quotazioni sono salite di circa 400 dollari, complici acquisti da parte di alcune banche centrali che stanno rimpinguando le loro riserve di lingotti.

La banca d’affari Goldman Sachs ha alzato da 2.300 a 2.700 dollari/oncia il suo prezzo obiettivo. Aumenta anche il costo del Brent, il petrolio estratto nel mare del Nord che fa da riferimento per il mercato europeo. Un barile passa di mano a 90,9 dollari al barile, in rialzo dell’1,3% e sui massimi da sei mesi. Il rialzo dell’ultimo mese supera il 10%.