Vesuvio: valutata la pericolosità delle colate di fango susseguenti alle eruzioni sub-pliniane nella Piana Campana
Con un progetto ambizioso, un team multidisciplinare di ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), della Heriot-Watt University (UK), dell'Universita di Pisa, dell'Universita di Torino e dell'Universita di Bari, è riuscito a valutare quantitativamente la pericolosità sulla Piana Campana delle possibili colate di fango causate dalla ri-mobilizzazione dei depositi di caduta e dei flussi piroclastici durante, o nei mesi immediatamente successivi, un'eruzione del Vesuvio simili a quelle sub-pliniane del 472 e del 1631 d.C..
I risultati dello studio, finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile, sono stati pubblicati in tre articoli correlati sulla rivista scientifica internazionale “Solid Earth”, dell'European Geophysical Union (EGU).
A seguito di un'eruzione vulcanica e possibile la formazione di un flusso costituito da una miscela di frammenti, in prevalenza vulcanici, e acqua della consistenza del fango che tende ad incanalarsi lungo le valli e a fermarsi ai piedi dei versanti. Il fenomeno, chiamato lahar, rappresenta uno dei piu pericolosi tra quelli che accompagnano o seguono le eruzioni vulcaniche: a causa della potenza distruttiva che li contraddistingue, possono provocare cambiamenti significativi nel paesaggio, con impatti drammatici sulla popolazione e sulle infrastrutture.