Verona, Nora morta di overdose a 15 anni: indagato un uomo di 30 anni
“Per mano di chi è morta Nora?” Lo chiedono i famigliari e gli amici della 15enne trovata senza vita dai carabinieri lo scorso 31 gennaio in un appartamento dell'Ater abbandonato a San Bonifacio (Verona). Luciana, la mamma della ragazza, rilancia i dubbi e le accuse manifestati durante il presidio organizzato domenica scorsa davanti alla stazione di Porta Nuova, a Verona, per chiedere verità e giustizia, sostenendo che in questa tragedia ci sono ancora molti punti oscuri.
Attualmente sul registro degli indagati è iscritto un 30enne tunisino, che risulta irreperibile, per il reato di morte come conseguenza di altro reato. "Mia figlia era talmente ingenua che si fidava, anche di persone di cui non si sarebbe dovuta fidare. A San Bonifacio non è quasi mai andata, forse due volte. In quella casa è entrata per la prima volta" ha spiegato la mamma.
L'ombra dello sfruttamento e di una morte forse causata da chi si è approfittato di una ragazzina con un pesante vissuto, è stata ribadita dagli amici e dalla stessa madre: "La facevano prostituire e in cambio dei soldi le davano una dose di cocaina, ma l'eroina non l'ha mai toccata".