2Foto© lapresse.itSindacati, da Urso tradimento, Meloni prenda tavolo ex Ilva
AGI - È racchiuso in otto slide il piano per l'ex Ilva che il Governo ha presentato ai sindacati. L'Esecutivo, in una delle slide, lo definisce piano a ciclo corto, perché ha anche l'obiettivo di accelerare i tempi dei lavori agli impianti e della decarbonizzazione, quest'ultima da conseguire ora in quattro anni, ma i sindacati, saliti sulle barricate, lo hanno già respinto e lo hanno definito un piano di chiusura della fabbrica di Taranto, anche perché la cassa integrazione straordinaria avrà da subito una robusta impennata.
Nel piano illustrato si afferma che "la rimodulazione dell'attività produttiva dal 15 novembre fino a dicembre, richiederà l'incremento del ricorso alla cassa integrazione che passerà da 4.550 a circa 5.700 unità con integrazione del reddito. A tal fine - si annuncia - il Governo presenterà una norma legislativa anche per garantire la copertura finanziaria dell'integrazione. Dall'1 gennaio, con la fermata delle batterie di cokefazione, si arriverà a 6.000 unità". Questo è quindi lo scenario della cassa nel prossimo mese e mezzo e l'impatto maggiore sarà su Taranto.
Nel piano si afferma che dal 15 novembre a febbraio 2026 Acciaierie in amministrazione straordinaria "darà corso ad interventi per la manutenzione di altoforno 2, altoforno 4, acciaieria 2, treno nastri 2, rete gas coke e agglomerato, impianti marittimi, interventi ambientali, adeguamento normativa Atex e prescrizioni Ctr" (queste ultime sono quelle del comitato tecnico regionale e riguardano l'antincendio).