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Sciolto nell’acido per errore, i killer offrono un risarcimento6Foto© lastampa.it

Sciolto nell’acido per errore, i killer offrono un risarcimento

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AGI - "Non vogliamo risarcimenti ma giustizia" che per la famiglia di Giulio Giacco, un operaio ucciso per uno scambio di persona a Napoli 22 anni fa, vuol dire solo una cosa: ergastolo. Il carcere a vita per i due imputati Carlo Nappi e Salvatore Cammarota per i quali domani inizierà l'udienza preliminare.

Hanno offerto un risarcimento di 30 mila euro in contanti e 120 mila in immobili per ottenere uno sconto di pena. Ma la richiesta è stata rifiutata dalla famiglia della vittima innocente. Giulio fu ucciso a 26 anni con un colpo di pistola alla testa, il cadavere preso prima a calci dal boss e poi sciolto nell'acido, i denti che non si erano dissolti, furono frantumati a martellate.

Era sospettato di avere una relazione con la sorella di un elemento apicale del clan Polverino. Ma fu un drammatico scambio di persona. Era il 30 luglio del 2000. Giulio era in piazza vicino casa sua in contrada Romano, una zona compresa tra Pianura e Marano. Si avvicinarono in quattro spacciandosi per poliziotti. "Salvatore devi venire con noi per accertamenti" disse uno dei finti agenti.