Sandokan, al processo appalti RFI nessun deposito di dichiarazioni di Francesco Schiavone
Al processo sugli appalti di Rete Ferroviaria Italiana in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a Caserta, non sono state depositate dichiarazioni di "Sandokan", al secolo Francesco Schiavone, numero uno del clan dei Casalesi che ha deciso di collaborare con la giustizia. Vi era grande attesa per l'udienza di quest'oggi, ma alla fine nessun "segreto" è stato depositato.
Ma non è escluso che possa accadere il prossimo 22 aprile al Tribunale di Napoli, nel secondo filone del processo dove vengono contestati i i reati di intestazione fittizia di beni, turbativa d'asta, corruzione, riciclaggio con l'aggravante della metodologia mafiosa, e rivelazione di atti coperti dal segreto delle indagini.
Questa mattina a Santa Maria Capua Vetere sul banco degli imputati c'era invece Nicola Schiavone, vecchio amico di "Sandokan" e considerato dagli inquirenti il suo prestanome, imputato per associazione camorristica.