
Romeo, in Lombardia il candidato sarà della Lega
Il risiko dei candidati governatore del centrodestra che finalmente s'incastra, fa deflagrare il dibattito nei partiti. Un po' perché tutti hanno la necessità di marcare il territorio per far digerire ai militanti le concessioni fatte agli alleati, ma soprattutto perché ora la partita si sposta sulla Lombardia e su una poltrona di governatore che per Pil e peso politico, diceva l'allora regnante Roberto Formigoni, vale più della maggior parte dei ministeri. Interni ed Esteri esclusi.
E così dopo il pieno di governatori fatto da Forza Italia e con una Lega che con il suo giovane vice segretario Alberto Stefani incassa il Veneto, ai Fratelli d'Italia dovrebbe toccare la Lombardia. Non fosse che dalla Lega si sono levati subito i distinguo. «Il candidato in Lombardia non è legato al Veneto.
«Il diritto di individuarlo - ha detto Matteo Salvini rinviando la resa dei conti - sarà riconosciuto al partito con il maggior peso elettorale». Più ruvido il segretario lombardo e presidente dei senatori Massimiliano Romeo: «Quando arriverà il 2028 sceglieremo insieme il candidato migliore, quello che saprà parlare ai lombardi e vincere. Ma, lo ripeto, sarà un candidato della Lega».