Regioni,no a tagli sanità o andremo a Corte Costituzionale
Fitto replica alla Conferenza dei governatori: non ci sono riduzioni, serve un uso più efficiente
Sul tema dei finanziamenti alla Sanità non è più solo scontro tra maggioranza e opposizione, ma si rischia un conflitto istituzionale tra Regioni e governo. Ieri infatti la Conferenza delle Regioni, l’organo che le riunisce indipendentemente dal colore politico, in audizione per dare un parere sulle misure previste nel Pnrr, ha posto un vero aut aut all’esecutivo: il testo deve cambiare, e devono essere ripristinati capitoli di spesa ad oggi eliminati, o l’organo è pronto a rivolgersi alla Corte Costituzionale per ottenere i finanziamenti perduti.
E questo anche se la premier Giorgia Meloni assicura che questo governo ha previsto il fondo sanitario «più alto di sempre» e il ministro Raffaele Fitto replica alle Regioni: «Nessun taglio alla sanità. Al contrario, il governo è fortemente impegnato per garantire ospedali più moderni e più sicuri al Paese».
La richiesta delle Regioni, in particolare, è di abrogare il titolo 1 comma 13 del decreto legge Pnrr che taglia 1,2 miliardi relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere. In alternativa, si chiede un impegno formale per la reintegrazione dei fondi.