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Primo suicidio assistito in Lombardia, il caso di Serena16Foto© fanpage.it

Primo suicidio assistito in Lombardia, il caso di Serena

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Sono quattro i requisiti fissati dai giudici: irreversibilità della patologia, dipendenza da sostegni vitali, presenza di sofferenze fisiche o psicologiche considerate intollerabili, capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli. Li rispettava tutti la donna che, questo gennaio, ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito con un farmaco fornito dal Servizio sanitario nazionale. Dopo la pronuncia della Corte costituzionale del 2019 sulla vicenda dj Fabo, è la sesta in Italia e la prima in Lombardia.

Da tempo, la donna era malata di sclerosi multipla progressiva che, nel suo caso, l'aveva portata a una paralisi e a un'esistenza continuamente assistita da un caregiver.

Così, a maggio del 2024, insieme all'associazione Luca Coscioni, la donna aveva fatto richiesta per accedere al percorso previsto dalla sentenza 242 della Consulta che, nel gennaio 2025, le ha poi permesso di porre finalmente fine alle sue sofferenze.