Pg Perugia, sorveglianza non è censura a Cantone
“La mia non vuole essere una censura di Raffaele Cantone“, ma piuttosto “un segnale di tranquillità alla Procura, il cui lavoro è stato oggetto di polemiche esterne. Per far vedere che c’è un organo che controlla”.
Così, parlando a Repubblica, il procuratore generale di Perugia Sergio Sottani ridimensiona la portata della nota – diffusa lunedì – in cui ha scritto di voler verificare il rispetto della presunzione di innocenza a proposito dell’audizione in Commissione Antimafia del capo dei pm del capoluogo umbro.
Nel comunicato, Sottani aveva definito “inusuale” la richiesta di Cantone (e del procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo) di essere sentiti dall’organo parlamentare in relazione all’indagine in corso sui presunti dossieraggi realizzati alla Dna (la Procura nazionale Antimafia) tramite accessi abusivi a sistemi informatici.