
Perquisizioni nel carcere di Prato, indagati agenti e detenuti
Vasta operazione in corso nel carcere 'La Dogaia' di Prato contro l'ingresso di telefoni cellulari e droga ai detenuti dei reparti Alta sicurezza e Media sicurezza, ristretti anche per reati mafiosi. L'inchiesta, coordinata dalla Procura diretta da Luca Tescaroli, ha portato a indagare quattro agenti penitenziari per corruzione e anomali contatti tra altri quattro agenti e addetti alle pulizie del carcere.
Oltre 260 agenti sono stati mobilitati per le perquisizioni ai detenuti e sono stati schierati 60 poliziotti in assetto antisommossa intorno al carcere. Le forze dell’ordine hanno sottoposto a perquisizione 127 detenuti. Di questi, 27 sono indagati formalmente per reati legati alla detenzione e all’utilizzo illecito di apparecchi di comunicazione e, in alcuni casi, per legami con il traffico di droga. I restanti 100 sono stati oggetto di sequestro e ispezione in quanto presunti beneficiari di favori o strumenti illeciti, seppur non ancora formalmente imputati.
In particolare, 111 detenuti dell’area Alta aicurezza sono stati oggetto di attenzione: 14 risultano indagati, tutti cittadini italiani, molti con condanne o in attesa di giudizio per associazione di stampo mafioso o traffico internazionale di stupefacenti. Gli altri 97, pur non indagati, avrebbero comunque usufruito di libertà e mezzi vietati. Anche la sezione Media Sicurezza è stata coinvolta: 16 detenuti sono stati perquisiti, 13 dei quali indagati (8 italiani e 5 stranieri), mentre 3 risultano terzi non indagati (2 italiani e 1 straniero).