Papa: “Triste vedere porte chiuse da egoismo verso chi ci è accanto”
“Essere ‘in uscita’ significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta.
È triste e fa male vedere porte chiuse: le porte chiuse del nostro egoismo verso chi ci cammina accanto ogni giorno; le porte chiuse del nostro individualismo in una società che rischia di atrofizzarsi nella solitudine; le porte chiuse della nostra indifferenza nei confronti di chi è nella sofferenza e nella povertà; le porte chiuse verso chi è straniero, diverso, migrante, povero.
E perfino le porte chiuse delle nostre comunità ecclesiali: chiuse tra di noi, chiuse verso il mondo, chiuse verso chi ‘non è in regola’, chiuse verso chi anela al perdono di Dio”. Così Papa Francesco nella sua omelia per la messa in Piazza Kossuth Lajos, a Budapest. Il Santo Padre esorta: “Per favore, per favore: apriamo le porte!
Cerchiamo di essere anche noi – con le parole, i gesti, le attività quotidiane – come Gesù: una porta aperta, una porta che non viene mai sbattuta in faccia a nessuno, una porta che permette a tutti di entrare a sperimentare la bellezza dell’amore e del perdono del Signore”.