Papa Francesco, nel carcere di Rebibbia lava i piedi a dodici detenute
Nel cortile sotto un tendone bianco Papa Francesco ha ripetuto l'antico gesto simbolico di lavare i piedi ai dodici apostoli: stavolta sono dodici donne, detenute dalle vite difficili, intrecciate con i fili di un passato complicato e doloroso. Ognuna sta scontando la pena all'interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia.
La decisione di Bergoglio di tornare in un istituto penitenziario per rinnovare la vicinanza della Chiesa e infondere speranza non è nuova. In questi undici anni ha varcato la soglia di decine di carceri, sia in Italia che all'estero e sempre con l'intento di donare speranza ripetendo la stessa frase: «Perchè loro e non io?».
In carrozzella, spinto dall'aiutante, il Papa si è avvicinato ad una pedana alta un metro sulla quale sono stati collocati dodici sgabelli. Su ognuno hanno preso posto giovani donne ma anche ragazze giovanissime in tuta e scarpe da ginnastica, dove lentamente si sono tolte i calzini e offerto al Papa il piede che delicatamente è stato bagnato con l'acqua santa e poi deterso con del lino. Molte piangevano non riuscendo a trattenere le lacrime. L'emozione intanto prendeva forma e sotto il tendone calava un grande silenzio raccolto.