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Minacce e insulti via social alle mogli dei giocatori della Fiorentina4Foto© corrieredellosport.it

Minacce e insulti via social alle mogli dei giocatori della Fiorentina

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Volete mettere il gusto perverso di festeggiare il centenario della Fiorentina (agosto 2026) con una clamorosa retrocessione in B? C’è il serio rischio, e Firenze non è pronta a quest’onta. L’unica squadra che non ha ancora vinto in A è diventata il simbolo della legge di Murphy ("se qualcosa può andar male, lo farà"). La città ribolle di rabbia, sgomento, fino alla paura di finire nel dimenticatoio. E come nel peggiore dei casi, l’odio social si riversa sui profili delle fidanzate e dei figli dei giocatori.

L’ultimo esempio, la moglie di Dodo, che ha pubblicato una frase vergognosa rivoltale dopo la sconfitta di sabato contro il Sassuolo, frase in cui finiscono nel mirino non solo il marito ma anche i figli. Scatta la denuncia, che in serata diventano quattro (di altre vittime), come la speranza che gli idioti da tastiera non passino nel dimenticatoio. Certo il mondo del calcio si stupisce dell’ovvio, c’è uno spesso strato di ipocrisia difficile da mandare via. Sono cose sempre successe nell’era dei social, la cloaca maxima di falliti, pavidi e solitari che spuntano spesso nelle vicende sportive.

Che la misura fosse colma se n’è accorta perfino la Fiorentina, intesa come società. Commisso è negli Stati Uniti da quasi un anno, ha problemi di salute che non gli permettono di prendere l’aereo. Nel fantasmagorico Viola Park sono rimasti in due: il direttore generale Alessandro Ferrari (ex capo ufficio stampa) e il ds Roberto Goretti (da dirigente un passato dimenticabile a Perugia, Cosenza e Reggio Emilia), mentre Pradè si è dimesso a novembre.